Aumentano profitti e ricavi e le vendite dei farmaci tengono botta, anche se i prezzi scenderanno tra il 4% e il 6%. Sono queste le maggiori evidenze che emergono dalla conference call del Q2 2018 di Johnson & Johnson. Le vendite sono cresciute dell’11% attestandosi a 20,8 miliardi di dollari. Nel computo sono esclusi i ricavi ottenuti da Actelion, acquisita lo scorso anno. Stelara, Zytiga, Darzalex e Imbruvica hanno contribuito fortemente all’aumento trimestrale. I profitti sono aumentati a 3.95 miliardi di dollari, pari a 1,45 dollari per azione. Nonostante queste ottime prestazioni, la pharma del New Jersey ha ridotto le sue previsioni di vendite per l’anno in corso a 80,5 miliardi di dollari. La società aveva previsto in precedenza, per il 2018, entrate tra 81 e 81,8 miliardi di dollari. Nota dolente – anche se prevista – la performance di Remicade, il cui prezzo nel secondo trimestre dell’anno è sceso del 14%. Il farmaco detiene in ogni caso il 94% della quota di mercato, anche se i concorrenti stanno lavorando sodo per ottenere il via libera per i loro biosimilari destinati al trattamento dell’artrite e di altre malattie autoimmuni. Il blockbuster di J&J potrebbe conoscere un’ulteriore erosione negli USA nel prossimo anno, quando verranno rinnovati i contratti di rimborso.
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